lunedì 19 maggio 2014

Panico nel PD: Il M5S di Grillo premiato dai sondaggi e dalle piazze tra le genti.

Si restringe considerevolmente il gap tra PD e M5S nelle intenzioni di voto degli Italiani. Secondo i dati in possesso di Alessandra Ghisleri di Euromedia, il MoVimento Cinque Stelle sarebbe addirittura aVanti al PD. Si prospetta un finale al fotofinish. O forse no? Al di là di tutto quanto si possa dire e pensare, sembra aVVerarsi la profezia lanciata da Grillo il giorno dopo l'esito delle Politiche del 2013:
Ne resterà solo UNO!!!

     Stamane, nella sede nazionale del PD a Roma, aleggia in modo evidente l’apprensione. Da poco più di una settimana i sondaggi sembrano certificare un’inversione di tendenza nelle preferenze di voto degli Italiani. Il M5S di Beppe Grillo viene dato in forte recupero dalla maggioranza degli Istituti di Ricerca in Italia ma anche all’Estero dove il fenomeno è seguito con grande interesse. Il divario che separa il M5S dal PD era stimato intorno agli 8 – 10 punti percentuali non più di 2 settimane fa. Al presente risulta, forse complice l’accelerazione della Magistratura che negli ultimi tempi pare aver stretto la morsa sul mondo dei politici (che ricordiamo aver portato questo paese al macello, ndr.), che si riduca quotidianamente e che tale tendenza sia pressoché diffusa ed in aumento.
 
Renzi tra i supporter
Ed è probabile che sia per tale ragione che in questi ultimi giorni, a differenza dei primi tempi che lo vedevano più intento ad apparire più impegnato a livello istituzionale, Renzi si sia dedicato completamente alla campagna elettorale, giorno dopo giorno, in lungo ed in largo nel paese. Sperando in tal modo di contrastare il terremoto Grillo che dalle piazze fa tremare il palazzo. 
Grillo a Torino
Ma così facendo sottrae tempo e risorse al suo compito istituzionale di Presidente del Consiglio. È pur vero che non è stato eletto, ma gli italiani lo stipendio glielo pagano lo stesso. E quindi torni a fare il lavoro per cui è pagato oppure rinunci al suo stipendio ed alle risorse dello Stato. Difatti ciò che lui non considera, quando si paragona a Grilo, è che Grillo non è pagato dagli italiani e non ricopre alcun incarico nelle istituzioni che in un momento come quello attuale, in cui la crisi impera, dovrebbe vedere al lavoro tutti i parlamentari ed i membri del governo nell’interesse dei cittadini. E non impegnati in campagne elettorali per conservare lo Status Quo per se stessi e per i loro compari e finanziatori.

NELLA CIRCOSCRIZIONE SUD GRILLO È DATO AL PRIMO POSTO - Sono le regioni della circoscrizione meridionale ad angosciare di più i vertici del PD. Ma anche la Sicilia e la Sardegna non stanno a guradare. Così anche in Campania e Calabria dove l’offensiva dei PentaStellati appare oramai incontenibile. Stando alle stime più positive il divario si ridurrà ulteriormente ma non abbastanza, permettendo al PD di vincere, anche se di poco, le elezioni (che valgono più come sondaggio sulle prossime politiche, checché ne dica Renzi). Ci sono poi i pessimisti o, come ad alcuni piace definirsi, i cosiddetti realisti che temono un testa a testa fino all’ultima scheda. Appaiono poi alcuni sondaggi che danno il M5S persino aVanti al PD. 
Ma Grillo insiste nel dire che il M5S è OLTRE e HA GIÀ VINTO!!! 
Alessandra Ghisleri (Euromedia), citando un sondaggio limitato alla città di Roma, ha parlato di ‘Effetto Marino’ che porta il M5S di Grillo aVanti di 2 punti percentuali sul PD di Renzi.


UN NUOVO AVVERSARIO  - La sensazione è che, quasi certamente, preferire Grillo a Berlusconi quale antagonista, relegando quest’ultimo all’oblio, non abbia rispecchiato le aspettative. In questa sfida a Grillo sfoggia comizi e slogan, invia emails ai circoli per reclutare spettatori con cui riempire la piazza di Firenze, in puro stile Primarie (20€ agli extracomunitari e biglietto di 2€ agli italiani). E così ha perso, agli occhi dei cittadini, quell’aspetto che si era cucito addosso di “rottamatore” che in fondo gli aveva fatto guadagnare consensi nel paese, dai giorni della “Leopolda”. L’insofferenza che anima il paese di questi tempi pare si identifichi più nel pensiero rifondatore grillino che nel segno della continuità dei partiti che hanno portato l’Italia allo stato in cui si trova oggi. 

E non è tutto. Optare per lo scontro a muso duro con un MoVimento anzitutto Anti-Sistema è un po’ come darsi la zappa sui piedi pregiudicando ulteriormente il già debole sistema della politica italiana. E se è vero, come è vero, che la vera lotta non sia tanto tra PD e M5S ma tra Sistema ed Anti-Sistema, stando al punto di vista di Grillo è solo grazie al M5S che in Italia la destra estrema non ha preso il sopravvento come invece sembra stia accadendo in molti paesi dell’UE (vedi Ungheria, Francia, ecc...).

L’INCOGNITA DELLE RIFORME - Evidentemente, nel caso di un crollo nei risultati del partito del condannato Berlusconi, che sta scomparendo sempre più nel paese, porrebbe in serio pregiudizio il percorso delle riforme concordate con l’alleato Berlusconi e sulle quali il governo di Renzie è impegnato attualmente. La situazione attuale con cui si presenta l’assetto politico sul quale si regge questo governo (il terzo di fila non eletto) è rappresentato dalla doppia maggioranza: quella di governo (fuori Berlusconi) e quella che porta alle riforme (a braccetto con Berlusconi). Alla luce proprio del fatto che questo governo non è un governo eletto dal popolo sovrano, se il risultato finale dovesse essere a favore di Grillo a Renzie non resterebbe altro da fare che rassegnare le dimissioni e trovarsi un lavoro possibilmente fuori dalle istituzioni alle quali ha già arrecato danno erariale.

IL DUBBIO - L’unica certezza attualmente è rappresentata da un parametro comune a tutti gli istituti di ricerca nei loro sondaggi: l’elevata percentuale di indecisi. Ed è su questa fetta di elettorato che si concentrerà la battaglia tra questi due nuovi avversari. Una fetta che alcuni sondaggi valutano ancora in quasi 40 punti percentuali. E tutto questo malgrado al Nazareno ci sia chi nutre il dubbio che, in realtà, tra gli indecisi si celino molti ‘Grillini’ che nascondono la propria intenzione di votare il M5S ma poi si recano alle URNE e fanno la sorpresa ai vecchi pariti politici. Proprio come a Febbraio 2013!
::: AVVISO AI CIBERNAUTI CON PREGHIERA DI DIFFONDERE :::
Grande attesa per Beppe Grillo, ospite questa sera nel salotto di Bruno Vespa "Porta a Porta". Una decisione, quella del leader da sempre critico con i media tradizionali, che ha un po’ sorpreso ed è stata già anticipata da una coda polemica. Il Movimento 5 stelle aveva chiesto di trasmettere la registrazione della puntata – che avviene nel pomeriggio – in streaming sul blog di Grillo. Richiesta sulla quale era intervenuto il segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi (Pd), protestando contro il rischio di favorire il M5S in violazione della par condicio. Alla fine, da via Teulada si è optato per la diretta alle 23.45, sottolineando che questo era stato deciso fin dall’inizio anche se ciò non spiegherebbe le polemiche sulla richiesta di streaming. Ad ogni modo l’incontro tra Grillo e Vespa in tv sarà “storico”. Non accadeva dal 1983: allora Grillo era solo un comico di successo.

::: Riferimenti :::
http://romanofulvio.blogspot.it/2014/05/la-finale-tra-renzi-e-grillo.html

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