mercoledì 6 febbraio 2013

FUORI TUTTI

      Fuori tutti. Avete distrutto il Paese.

            Le vostre facce sui muri sono una provocazione, un'istigazione alla rabbia popolare. Nessuno di voi merita il voto degli italiani. Cari dipendenti, i vostri obiettivi sono noti, sono tre: la poltrona, l'impunità, gli affari. I galantuomini ci sono anche tra voi e sono i primi a doversene andare. Sono pochi e quindi si notano di più, fanno quasi tenerezza e molta rabbia, sono i pali della politica: un po' ingenui, un po' fresconi.

      Fuori tutti. In quindici anni avete riportato il Paese al dopoguerra.

            Se si coglie una mela dall'albero può essere acerba, ma difficilmente è marcia. Le mele marce hanno la tendenza a cadere al suolo, non a rimanere sul ramo. Se invece si raccoglie una mela da un cesto è più facile che sia marcia. E se le mele sono nel cesto da molto è quasi certo che sono diventate tutte marce, perché se una mela sana viene posta in un cesto con i vermi marcirà.
È una questione di tempo. In Italia solo coloro che sono ricattabili, che possono marcire, sono tollerati nel cesto. All'interno di un sistema marcio, con mele ultrasettantenni, con politici dalla carriera trentennale, con amministratori nominati dal Potere, possono esistere solo mele marce e ricordatevi, non ci sono distinzioni tra chi ruba e chi fa il palo, tra chi propone una legge e chi la firma. Sono complici.


Fuori tutti. Fatevi dimenticare. L'oblio potrebbe salvarvi.

            Casini, Azzurro Caltagirone, che abbraccia Moggi ed evita la galera a Cuffaro candidandolo in Parlamento. Casini ripreso sempre con il crocifisso dietro le spalle.

Se Cristo potesse, scenderebbe dalla croce per prenderlo a calci!

 (Dal libro 'A Riveder le Stelle' di Beppe Grillo - ed. Rizzoli 2010)


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